Ci vedo o non ci vedo?

<- I pipistrelli

Tra le tante credenze sui pipistrelli sicuramente una di quelle maggiormente diffuse è che si tratti di creature cieche. Ciò è sbagliato, perché questi animali hanno invece un’ottima vista, semplicemente non utilizzano (solo) questo senso per spostarsi nella più completa oscurità. L’adattamento al volo notturno, infatti, ha comportato lo sviluppo di un complesso sistema di ecolocalizzazione basato sull’emissione e ricezione degli ultrasuoni.

I pipistrelli per costruirsi una mappa di quello che li circonda emettono ultrasuoni (dalla bocca o dal naso) che, andando a collidere con le superfici, rimbalzano e tornano indietro sotto forma di eco e vengono percepiti dalle orecchie (o dal naso in alcune specie). Gli ultrasuoni però non vengono utilizzati solo per orientarsi ma anche per costruire un’immagine sonora delle prede, di forma e dimensione degli insetti, nonché della loro velocità e direzione. Riescono in tal modo a catturare in volo anche una zanzara di pochi millimetri!

Esiste uno strumento, chiamato bat detector, che i chirotterologi (gli studiosi dei pipistrelli) utilizzano per rilevare questi ultrasuoni. Come funziona? Gli ultrasuoni rilevati vengono trasformati in suoni udibili dall’orecchio umano e poi analizzati, riuscendo in tal modo a risalire alle specie di chirotteri che li hanno emessi. Ciò consente quindi di conoscere quali specie di pipistrelli sono presenti in una determinata area.

In Europa i chirotterologi hanno rilevato la presenza di 45 specie di pipistrelli, il cui riconoscimento, nella maggior parte dei casi, è molto difficile, essendo necessario osservare alcuni caratteri particolari (anche molto piccoli, come i denti). Solo l’occhio esperto di un chirotterologo può farlo.

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